Ripa majala

L’idea è balenata nella mente malata di qualche componente del Gruppappeso, quasi per scherzo, il venerdì sera, dopo una giornataccia passata fra problemi di lavoro e chi più ne ha più ne metta.

Al lancio dell’idea, qualcun altro, forse attratto più dal nome che da tutto il resto, ha raddoppiato e confermato la partecipazione… così arriva la partenza!

Naturalmente partenza intelligente, ovvero i componenti si sono trovati al distributore di Ginestra F.na il sabato dopo il lavoro, ovvero ore 21:10 circa.

Il Gruppo é rappresentato da Luciano,Andrea,Tiziana,Sergio,David e Cinzia, che saranno raggiunti il giorno seguente da un amico romano,Domenico.

Ore 01:30 circa, arrivo al sentiero di accesso per la falesia, zona Tarquinia, dopo aver percorso lo sterrato a tutto fuoco, scoprendo un novello rallysta (Sergio), che non vede l’ora di andare a nanna.

Tende piazzate in un batter d’occhio; Sergio, neanche a dirlo, non si lascia convincere da Andrea e Tiziana a dormire in furgone, così anche Luciano, per solidarietà, è costretto a non abbandonare il cugino.

Dopo aver rimesso gli orologi, si, perché c’è anche il passaggio all’ora legale (quindi già ore 02:30 passate), possiamo spengere le frontali.

La mattina iniziano a passare ciclisti, trattori, jeep con i carrelli per i cavalli, quindi capiamo che forse è arrivato il momento di alzarci.

David va in perlustrazione, Cinzia inizia a smontare, Luciano esce dall’altra tenda, del tutto simile al grande puffo, con pigiama, calzini di lana della nonna, cappellone ricalante e pail tecnico da spedizione invernale, tutto infreddolito e rattrappito per la nottata appena conclusa.

Sergio esce invece tutto pimpante dalla tenda nuova con maglietta a mezze maniche, quasi per confermare il freddaccio patito dal cugino!!!

Andrea e Tiziana, più comodi per la bella dormita al calduccio in furgone, preparano la colazione, con la classica crostata alle more e pan goccioli al cioccolato.

Dopo aver messo tutto in ordine, presi gli zaini con il materiale, si percorre il sentiero fino alla base della falesia, immersa in un ambiente veramente bello, fra pascoli dove gli animali corrono liberi ovunque, cavalli, mucche, pecore, agnellini (prossimi al sacrificio pasquale, come l’occhio esperto del macellaio fa subito notare).

Anche i rapaci ci fanno compagnia, svolazzandoci sopra le teste, insomma proprio un luogo tranquillo.

Ci aspettavamo di trovare tanta confusione, come avevamo letto nelle relazioni su internet, invece, per fortuna, tutta la giornata scorre in quest’aria idilliaca.

Guardiamo le vie, la roccia ci appare subito particolare, infatti è una roccia lavica di strano colore, che ci fa presagire una giornatina faticosa.

Cominciamo dalle placche scaldate dai primi raggi di sole, nel settore “Terrazzo”.

Sergio si butta su una viaccia “Vitto e alloggio”, con un passo iniziale che non è proprio l’ideale per il riscaldamento, con Luciano che garantisce di non fargli più scegliere la prima via.

Andrea e David, l’uno di fianco all’altro, su altre due vie, “Maiale incontinente” e “Amico fragile”, dove veramente ci sono poche caccoline sdrucciolevoli per mani e piedi.

Poi variando genere ci dirigiamo più a destra, nel settore “Secondario”, dove si prova la bella e lunga “Pista Ho chi Minh” tutta a buone prese e “Ottobre rosso” un diedro con una partenza sul liscio di un colore veramente strano.

Proseguiamo ancora a destra su “Regina della Notte” con due uscite da strapiombi su placca tecnica, tutta di movimento, e su “Il cerchio nella roccia”, via di allunghi e boulderosa da fatica.

Proviamo anche “Il mestiere di Vivere” con passo duro centrale, “Ballo ancora” sempre con partenza di forza e poi finale su bellissima placca tutta a broccoletti veramente entusiasmante, “Diserta il deserto” con un passo prima dell’uscita veramente duro (così dicono i due che l’hanno provata), “Pugni chiusi” una bellissima via che non regala niente, lunga e continua, “Soviet Supremo” prima a destra e poi a sinistra, concludendo per defaticamento su “Culo di Gomma” e su una via subito alla sua SX, che non compare sulla guida, di recente chiodatura, sempre di grado 5c, anche questa molto divertente.

Siamo soddisfatti come maiali incontinenti, la prima via scelta da Andrea è stata profetica, così, facendosi fresco, decidiamo di dirigerci verso le nostre macchine, per tornare a malincuore verso casa.

Ma prima abbiamo una meta appetitosa che ci aspetta… la cena a Tarquinia.

Alla prossima.

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